Stylianos Harkianakis, Arcivescovo d'Australia
Dogma e Autorità nella Chiesa
Phronema 12/1997, pp. 8-23. Traduzione di Pietro Chiaranz
Dogma e Autorità nella Chiesa
Nella nostra pessima epoca ogni istituzione ed ogni nozione di autorità stabilita viene demitizzata sotto il naturale pretesto di un’uguaglianza democratica e di un’“illuminazione”. Contemporaneamente si rivendica al pensiero razionale un potere assoluto al di sopra d’ogni possibile conoscenza. In questo contesto i termini “dogma” e “autorità” sono considerati da molti non solo come impropri alla nostra epoca e luogo, ma pure come estremamente provocatori verso la dignità dell’essere umano, già emancipato da tempo. Così parlare del dogma come di un punto di riferimento comune e autenticamente orientativo per tutti gli uomini nei riguardi di Dio — intendendolo specialmente nel severo senso di una sicura autorità soprannaturale — costituisce oggi senz’alcun dubbio un grande scandalo o, in ogni caso, un’ardita rivendicazione che necessita continuamente di una nuova giustificazione davanti a chiunque “chiede ragione della speranza che è in noi” (Pt 3, 15).
Per rispondere a questo bisogno e ai dubbi di coloro che, in qualche maniera, possono avere un’opinione contraria, verrà fatto un tentativo per presentare i concetti principali che possono essere esposti attorno a questo tema dal punto di vista della teologia sistematica ortodossa in questo periodo storico, anche per facilitare un dialogo fruttuoso e sincero con ogni persona di buona volontà.
Primo di tutto si potrebbe affermare che il dogma e l’autorità sono considerate nozioni che si riferiscono l’una all’altra come causa e causalità, per cui l’autorità viene capita come se fosse il potere che produce e dirige il dogma, mentre il dogma esprimerebbe sufficientemente la natura dell’autorità dalla quale discende. Quest’ultima osservazione significherebbe che il dogma esprime “sufficientemente” la natura dell’autorità dalla quale proviene senza rendere completamente esaustivo il suo contenuto e, perciò, senza essere completamente identificato con essa; l’autorità costituisce la condizione fondamentale per una riuscita caratterizzazione dell’essenza del dogma, come sarà visto più avanti.
Nell’ambito della Chiesa, gli argomenti divengono naturalmente più complessi per cui il dogma non è una nozione che ha un unitario e immutevole singolo significato. Non si può neppure comprendere l’autorità come una forza coercitiva o come una cieca oppressione. Per una valutazione precisa e giusta di questi due concetti basilari è indispensabile che venga fatta un’analisi più completa di ciascuno di essi da parte di ogni imparziale pensatore odierno, pure se costui non fosse un credente cristiano. Non dimentichiamo che molti sociologi e storici hanno parlato per un certo periodo di un’epoca “post-cristiana” nella quale i cristiani stanno vivendo.
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