Dimitrios Salachas
Il Futuro dell'Europa Cristiana: Dal Punto di Vista Cattolico
[From Orientamento Spirituale dell'Europa. Edizioni KYROMANOS, Thessaloniki, 1997.]
7. Ιl fututo dell'Europa cristiana richiede dalle Chiese fedeltà al Vangelo, capacità di testimonianza verso l'uomo contemporaneo e ogni allontanamento da interessi temporali e politici
Le Chiese sono chiamate a presentare ai popoli d'Europa la dottrina cristiana in modo da renderla comprensibile ed accettabile da tutti coloro a cui Dio l'ha destinata. Nell'Enciclica «Slavorum apostoli», i Ρapa ricordava «come Cirillo e Metodio, per questo stesso motivo, si adoperassero a tradurre le nozioni della Bibbia e i concetti della teologia greca in un contesto di esperienze storiche e di pensiero molto diversi. Essi volevano che l'unica parola di Dio fosse "resa così accessibile secondo le forme espressive proprie di ciascuna civiltà"(11). Compresero di non poter dunque "imporre ai popoli assegnati alla loro predicazione neppure l'indiscutibile superiorità della lingua greca e della cultura bizantina, o gli usi e i comportamenti della società più progredita, in cui essi erano cresciuti"(12). Essi mettevano così in atto quella "perfetta comunione nell'amore [che] preserva la Chiesa da qualsiasi forma di particolarismo o di esclusivismo etnico o di pregiudizio razziale, come da ogni alterigia nazionalistica"(13)»(14).
Settima conclusione
Ιl futuro dell'Europa cristiana richiede dalle Chiese una lingua comune e mezzi adatti di comunicazione, affinché il messaggio cristiano del Vangelo sia conosciuto e comprensibile dall'uomo contemporaneo. Si richiede che i ministri del Vangelo siano persone di virtù e di cultura.
NOTE
11. Giovanni Ρaolo Ιl, Lettera enciclica «Slavorum apostoli», 11: AAS 77 (1985), 792.
12. Ib., 13: AAS 77 (1985) 794.
13. Ib., 11: AAS 77 (1985) 792.
14. Giovanni Ρaolo ΙI, Lettera enciclica «Ut unum sint», 19.
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