image with the sign of Myriobiblos





Main Page | Library | Homage | Seminars | Book Reviews

ΕΛΛΗΝΙΚΑ | ENGLISH | FRANÇAIS | ESPAÑOL | ITALIANO | DEUTSCH

русский | ROMÂNESC | БЪЛГАРСКИ


LIBRARY
 


ΕΠΙΚΟΙΝΩΝIA

Κλάδος Διαδικτύου

SEARCH





ITALIAN TEXT


Previous Page
Dimitrios Salachas

Il Futuro dell'Europa Cristiana: Dal Punto di Vista Cattolico

[From Orientamento Spirituale dell'Europa. Edizioni KYROMANOS, Thessaloniki, 1997.]


1. Il futuro dell'Europa cristiana, cinquant'anni dalla fine della seconda guerra mondiale

Cinquan'anni fa, l'8 maggio 1945, si concludeva sul suolo europeo la seconda guerra mondiale (1939-1945)(1). Si suscitava così il desiderio di costruire una Europa, che la guerra aveva ridotta socialmente, economicamente e moralmente a rovine, e la speranza per un futuro di pace, di democrazia e di ordine morale. È superfluo ricordare, qui, quelle memorie di paure, di violenze, di carestia estrema, di esperienze drammatiche, di sterminio di milioni di uomini e donne senza fine. Ma non è superfluo analizzare alcune incidenze che quei tragici eventi hanno avuto sul secolo XX, sulla nostra epoca, e per il futuro del Continente Europeo all'alba del terzo millennio. Il ricordo della storia non è un rievocare il passato, ma è utile per il presente e l'impegno per il futuro. Col trascorrere del tempo, i ricordi della seconda guerra mondiale devono piuttosto farsi lezione severa per la nostra e le future generazioni del 2000.

L'anno 1989, cinquantesimo anniversario dell'inizio della seconda guerra mondiale, coincideva nell'Est europeo con gli inediti scenari sociali e politici con la rapida caduta dei regimi comunisti, e con la formazione di nuove realtà sociali e politiche, in continua ancora evoluzione e sviluppo. Per molti popoli dell'Europa orientale, chiusi per cinquant'anni nei confini soffocanti di un impero di totalitarismo e di ateismo, in un certo senso, solo nel 1989 la seconda guerra mondiale prendeva fine. Mentre, dunque, l'Europa occidentale si ricostruiva velocemente dai resti della seconda guerra mondiale in tutti i campi, nell'Europa centrale ed orientale appena ora inizia la sua ricostruzione dalle rovine del totalitarismo. C'è, però, una differenza: mentre i popoli delle nazioni d' Europa centrale e orientale, in gran parte, escono dalle rovine con una fede in Cristo profondamente radicata nel loro animo, malgrado l'ateismo, le persecuzioni e il martirio, i popoli d'Europa occidentale sono in gran parte travolti nella civiltà del benessere materiale, del consumismo, dell'eudemonismo e del secolarismo.


Prima conclusione

Il futuro dell'Europa cristiana dipende dal risveglio della coscienza religiosa dei cittadini cristiani.




NOTE

1. Cf. Giovanni Paolo Il, Messaggio in occasione del 50° anniversario della fine in Europa della seconda guerra mondiale, 8 maggio 1995.

Previous Page