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Antonios Papadopoulos

I Movimenti Religiosi Contemporanei, Pericolo per L'orientamento Spirituale dell'Europa
(Traduzione dal greco: Cappuccini di Atene)

[From Orientamento Spirituale dell'Europa. Edizioni KYROMANOS, Thessaloniki, 1997.]


1. Introduzione

La missione dell'Ortodossia per la costruzione dell'Europa Unita (= E.U.) costituisce un'esigenza del nostro tempo e consiste nell'incarnazione del suo spirito trasnazionale e unitario in tutto l'ambiente europeo. L'Ortodossia si distingue per il fatto di essere cosciente di poter dare la sua testimonianza all'uomo contemporaneo e di poter svolgere un ruolo innovatore offrendo le sue ricchezze spirituali. D'altra parte è innegabile che la civiltà europea deve molto all'insegnamento paolino. Riconoscendo l'eredità paolina dell'Europa non possiamo fare riferimento solo alle differenze culturali dei due gruppi sociali: l'Ortodossia e l'Occidente. In tal modo oggi molti accettano che l'Europa possa mantenere la sua eredità spirituale e il suo modo spirituale di essere. Di qui appare il ruolo del cristianesimo e la missione della Chiesa.

Credo che queste considerazioni di carattere generale possano aiutare lo sviluppo del mio tema: «I movimenti religiosi contemporanei, un pericolo per l'orientamento spirituale dell'Europa». La bibliografia contemporanea riguardante i movimenti «religiosi» o meglio antireligiosi ed integralisti che operano in Grecia, nell'Europa orientale e chiaramente in Occidente, si arricchisce sempre di più ed e indice dello spessore del problema. Continuamente si sentono e si registrano grida di protesta da ogni parte dell'Europa. Continuamente si segnalano messaggi riguardanti i pericoli a cui e soggetta la sussistenza spirituale degli uomini dai movimenti integralisti e fondamentalisti. Il problema è più grave nell'Europa orientale, la quale, essendosi liberata solo di recente dai «sacri cadaveri» del socialismo reale, è minacciata dai gruppi integralisti. Il pericolo si presenta più grande là dove ci sono popolazioni cristiane e musulmane; ed anche mussulmani abbracciano le sette.

La Chiesa ortodossa, e prima di tutto il Patriarcato ecumenico, si rende conto dei bisogni spirituali dei popoli e dei pericoli che provengono dai fondamentalisti. È noto a tutti che il 15 marzo 1992 ha avuto luogo una riunione (sinassi) a Fanari (Costantinopoli) dei capi delle Chiese ortodosse in cui, oltre ad altri importanti temi, si e trattato anche quello in questione. In una lettera (4 dicembre 1991) inviata ai capi delle Chiese Ortodosse il Patriarca Ecumenico Bartolomeo Ι, annunziando la suddetta riunione, scriveva fra le altre cose: «Affacciandosi già di fronte a noi il terzo millennio dalla nascita di Cristo e costatando una grande confusione e scoraggiamento degli uomini, come pure una grande crisi circa le cose spirituali e persino il pericolo di una distruzione totale della creazione di Dio, la nostra Chiesa Ortodossa deve dire la sua parola attesa con speranza dall'uomo contemporaneo». Il Patriarca ecumenico riferendosi al carattere di quella riunione, sottolineava il fatto «che questa non è prevista dalla struttura canonica della Chiesa per cui sara considerata come una riunione eccezionale ad hoc». Nel messaggio dei capi delle Chiese ortodosse pubblicato nella Domenica dell'Ortodossia (15.3.1992) si legge che tra gli altri temi trattati in quell'incontro, è stato affrontato anche quello delle eresie fondamentaliste.

Inoltre il Congresso che ha avuto luogo due anni fa a Ormilia nella penisola Calcidica (30.6.-4.7.1993) col tema: «L'Ortodossia nella nuoνa realtà europea» e nel quale avevano partecipato rappresentanti dei parlamenti di quei paesi dove esistono popolazioni ortodosse e rappresentanti di metropoliti, si è occupato del significato culturale, sociale, storico e spirituale della nuova Europa. Tra i temi sviluppati c'era anche il seguente: «Problemi delle popolazioni ortodosse nei paesi del cosiddetto ex blocco del socialismo reale». Uno dei problemi che occupano i paesi dell'Europa Orientale è anche quello da noi trattato.
Poiché il diffondersi dei nuovi movimenti «religiosi» nuoce ai giovani, anche il Parlamento Europeo manifesto un vivo interessamento a proposito. Esso contannò i «nuovi movimenti religiosi» perché aveva costatato che essi calpestano i diritti umani. Da quanto emerso nella discussione del Parlamento Europeo, le nuove eresie sono una minaccia per le singole persone, le società e la comunità nella sua totalità. Oggi diverse personalità e molti Mezzi di Comunicazione Sociale prendono posizione contro le organizzazioni «religiose» sottolinendone i pericoli. Molti parlano di una pazzia collettiva. Sottolineano che, dove appaino questi gruppi che fanno proselitismo, la società corre un grande pericolo. Dei movimenti «religiosi» oltre al Parlamento Europeo si è occupato anche l'Unione Europea delle Chiese, la Germania ed altri. I qui presenti padri e fratelli della Chiesa cattolica-romana conoscono il problema non solo in modo teorico, ma anche pratico, dal momento che, come vedremo in seguito, la vostra Chiesa affronta in maniera efficace il problema a livello pastorale.

In questo nostro breve resoconto, dopo aver esposto le cause della penetrazione delle sette contemporanee tra gli uomini, esamineremo come si affrontano dal punto di vista pastorale sia da parte della Chiesa ortodossa sia da quella Cattolica. In fine bisogna dire che, poiché il termine fondamentalismo è familiare, tralasceremo di esaminarlo come pure eviteremo di analizzare i termini movimenti «religiosi» e antireligiosi.


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